LETTERA DEL PATRIARCA ECUMENICO BARTOLOMEO
AL PAPA DI ROMA GIOVANNI PAOLO II
(traduzione propria dal testo originale in lingua
greca)
Prot. N. 69
Al Santissimo e Beatissimo Papa dell’Antica Roma Giovanni Paolo II, saluto nel Signore.
Gioia particolare ci ha provocato
la venerata Lettera in data 16 gennaio c.a. di Vostra molto diletta a noi
e sapientissima Santità.
Sicuramente ed è nostro dovere di continuare in umiltà i passi
di carità dei nostri indimenticabili Predecessori Atenagora I e Paolo
VI, per incontrare nella fede comune e nella comune esperienza spirituale
e vita, il pio e devoto dogma comune del primo millennio della Cristianità.
Malgrado i problemi di dieci secoli di distanza, i nostri indimenticabili
Predecessori hanno osso a muovere il piede alla ricerca del loro fratello,
con la conseguenza di trovarsi la Nuova Roma così vicino all’Antica
e viceversa, cosa che forse mai fu successo un’altra volta durante i
tempi duri del loro reciproco allontanamento. Gloria a Dio dell’Amore
e della Riconciliazione!
Naturalmente il nostro dialogo teologico è progredito piuttosto con
successo per il bene di ambedue le nostre Chiese. Già ci troviamo in
una posizione migliore da quando fu iniziato, sia per quanto riguarda il livello
della reciproca conoscenza e della reciproca comprensione, sia anche il livello
di soluzione di tanti malintesi e controversie teologiche. Però, come
scoglio si alza il problema dell’Uniatismo, che bisogna superare assolutamente,
per poter camminare ancor di più nella reciproca fiduzia. Per quanto
riguarda la nostra parte restiamo sempre con le migliori delle disposizioni
anche circa questo veramente spinoso problema, e aspettiamo ragionalmente
anche da parte Vostra un’analoga sensibilità e disponibilità.
Crediamo che nel gioco della volontà di Dio, nessuna cosa può
bilanciare ugualmente la carità e l’unità nella verità
e nella giustizia. Per questa cosa preghiamo incessantemente dal profondo
del cuore, non sopportando più che la lacerazione della tunica non
cucita di Cristo Salvatore si continua indefinitamente.
Apprezzando sinceramente l’invito gentile di Vostra Santità di
festeggiare insieme a Roma il 40° anniversario del benedetto da Dio incontro
a Gerusalemmme dei nostri indimenticabili Predecessori Atenagora I e Paolo
VI, che ha aperto la strada della riconciliazione e della carità, con
piaciere accettiamo esso e aspettiamo il giorno santo dei Santi Apostoli Pietro
e Paolo per incontrare l’uno l’altro e per sottolineare insieme
il comune desiderio di sottometterci alla volontà del Signore, volontà
di amore e di unità nella verità e nella vita nuova, volontà
di comune esperienza spirituale, di confessione comune e di espressione comune
della speranza che c’è in noi.
Assicurando per il nostro amore sincero e la nostra profonda stima e onore
nei confronti della persona diletta di Vostra Santità, riferiamo ad
Essa l’abbraccio fraterno di pace ed auguriamo che il Supremo Pastore
della Chiesa il Signore Gesù Cristo, il Salvatore e l’Episcopus
delle nostre anime, tiene Essa in salute stabile ed in forza.
25 marzo 2004
di Vostra Santità diletto fratello in Cristo
+ Bartolomeo di Costantinopoli